In campo era un calciatore che abbinava tecnica, classe e imprevedibilità. In panchina un mister in grado di polverizzare ogni record e imporsi tra i tecnici italiani più importanti.
Fiorentina, Lazio, Inter, Manchester City, Galatasaray e Zenit San Pietroburgo i club che ha guidato e motivato in innumerevoli sfide di grande spessore internazionale. La Nazionale italiana è la sua tappa più recente, con un futuro ambizioso.
Parlo di Roberto Mancini, un allenatore all’apice della sua carriera e in cui sono riposte le speranze dei tifosi della nazionale per un futuro ricco di gioie.
Non è un caso che il ct azzurro, assieme ad Allegri ed Eriksson, sia l’allenatore recordman delle Coppe Italia vinte. Non è un caso nemmeno che i vertici della nazionale abbiano scelto di affidare la panchina ad un tecnico mai scoraggiato dalle avventure, tra le mura amiche e nel resto d’Europa.
A proposito di record, di predestinati e di autori di nuovi capitoli della storia del calcio. Il 12 ottobre 2019, grazie alla vittoria casalinga per 2-0 sulla Grecia, Mancini ha strappato la qualificazione matematica ad Euro 2020, da primo nel girone, con tre giornate d’anticipo: un risultato mai conseguito prima nella storia della nazionale italiana.
Si è avverata la profezia di Vujadin Boskov, suo allenatore ai tempi della Sampdoria, che prevedeva per lui un futuro da mister o da dirigente, per via delle sue doti caratteriali, di leadership e il suo carisma rassicurante.
Tornando alle statistiche e concludendo in bellezza, ha chiuso il girone di qualificazione con 30 punti e 10 vittorie su altrettante partite disputate, con 37 gol segnati e soltanto 4 subiti. Numeri incoraggianti, scritti da colui che ha tutte le carte in regola per essere l’uomo giusto per la nostra Nazionale.
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