23/01/2020
Da Cusano Milanino all’albo d’oro dei mister più vincenti di sempre. È l’allenatore italiano più titolato di tutti i tempi ed è stato in grado di farsi ricordare per diversi episodi, in campo e non. Sto parlando di Giovanni Trapattoni, il vero e proprio simbolo di un calcio italiano all’apice della popolarità, del successo e delle copertine degli anni ottanta e novanta.
Ha collezionato un totale di ventidue trofei alla guida di squadre di club. Ha inanellato grandi successi con la Juventus, ma ha allenato anche Inter, Milan, nazionale italiana, Bayern Monaco, Cagliari, Fiorentina, Benfica, Stoccarda, Salisburgo e Irlanda.
Protagonista di un calcio pratico e pragmatico, spesso criticato e etichettato come “fuori moda”. Eppure è il recordman dei coach nostrani, forse ricordato anche per il suo essere un personaggio schietto, semplice ma determinato. Non ha inventato calcio, ma l’ha insegnato con i suoi dettami basati su solidità ed equilibrio.
E come dimenticare la sua storica sfuriata in Germania, durante una conferenza stampa di quando sedeva sulla panchina del Bayern di Monaco. Indimenticabile anche quel proverbio italiano recitato davanti ai microfoni irlandesi e l’uso spirituale di quella “acqua santa” ai tempi della nazionale azzurra. Insomma, di episodi di Giovanni Trapattoni rimasti impressi nelle nostre menti ce ne sono innumerevoli.
Non vi svelo altro e vi lascio al quarto episodio di #AllenatoriNelPallone!
Buona visione!
Di questo e altro ancora ho raccontato nella puntata di oggi, la terza della seconda stagione di #AllenatoriNelPallone. Questo è il video completo, pubblicato anche nel mio canale YouTube.
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