03/09/2019
Oggi è facile appassionarsi al calcio inglese e rimanere estasiati dall’atmosfera della Premier League. La verità è che il clima negli stadi inglesi è sempre stato incredibile ed autentico, soprattutto durante gli europei 1996, trent’anni dopo l’ultima competizione internazionale giocata in terra britannica.
Assieme al mio fedele compagno di avventure Giacomo Bulgarelli, ebbi la fortuna di commentare le partite di quel torneo come inviato da Telemontecarlo. La nazionale italiana guidata da Arrigo Sacchi partiva con grandi speranze, che però furono deluse molto presto. Nonostante questo, però, fu un altro l’aneddoto principale attraverso il quale ricordo ancora quelle magnifica esperienza.
Per gli inglesi, ospitare quell’edizione dell’europeo fu motivo di grande orgoglio, specialmente perché, ad oggi, resta l’unico torneo con una finale decisa dal Golden Goal, una regola che era stata appena introdotta.
Alcuni giorni prima della finale andammo a trovare Oliver Bierhoff per rincuorarlo e tirarlo su di morale. Ci lasciammo con una scommessa in vista della finale, che si sarebbe giocata qualche giorno più tardi.
Cosa successe effettivamente durante quella finale è storia. In pochi sanno, però, il motivo per cui, durante i festeggiamenti per la vittoria del torneo da parte della nazionale tedesca, proprio Bierhoff fu l’unico a rimanere vestito con la sua maglia e i suoi pantaloncini!
Volete sapere il perché? Seguite il resto del racconto attraverso il video o ascoltatelo nel Podcast per scoprirlo!
Vi ho già dato qualche anticipazione. Guardate il video per scoprire tutta la storia!
Ecco la puntata in cui racconto l’episodio completo:
La canzone che accompagna questo ricordo?
L’indimenticabile “Killing Me Softly” dei Fugees.
La playlist che la contiene è Sport Stories OVERSEAS e la trovate nel mio canale Spotify.