I teleadulatori. Il grave rischio che si corre, dall’arrivo alla Juventus e nel calcio italiano di Cristiano Ronaldo, è quello di scadere nel più antipatico dei provincialismi. Ci troviamo al cospetto di un personaggio unico: un suo post scatena milioni di like e ogni gesto o azione fanno notizia, scatenando l’interesse mondiale. Proprio per questo, andrebbe assolutamente evitata l’esaltazione dell’ovvio, o magnificarne il tocco, anche il più banale, del pallone. Tutti conosciamo qualità e capacità di questo fantastico campione: lo abbiamo visto segnare e vincere nella Liga come in Champions League, conquistare 5 volte il Pallone d’Oro e trionfare in un Campionato Europeo.
Con ancora negli occhi la splendida rovesciata dello Stadium, i tifosi della Juventus sanno per primi che, nelle due prime giornate, CR7 ha fatto poco o nulla. Ascoltare in tv elogi a raffica anche se non meritati oppure urla di approvazione per la giocata più insignificante sfiora il ridicolo. Un battito di ciglia non può essere trasformato in una finta magistrale. E quando segnerà il suo primo gol cosa potrà mai accadere? La presenza di Cristiano Ronaldo nel nostro campionato è una ricchezza che non può essere svilita in questo modo. Siamo solo all’inizio: deve ambientarsi alla squadra, al nostro campionato e trovare la migliore condizione. Avremo occasioni per celebrarne gloria e classe, non offendiamo il campione portoghese e noi stessi con questi elogi sperticati e celebrazioni esagerate. Rispettiamo la storia e la conoscenza calcistica di questo Paese, proviamo a non esser così provinciali.